O come Oreste. Seguendo i consigli del web, ho creato uno spazio di condivisione e gli ho dato un nome, o per meglio dire un acronimo. Ma andiamo con ordine.
Anni fa (esattamente undici) ho aperto un blog per una necessità "pratica": comunicare al maggior numero di persone le mie opinioni, soprattutto "politiche", a costo zero! Terminata la campagna elettorale del 2016, ho messo nel congelatore quel blog: per scrivere, serve energia ed impegni personali hanno richiesto, direi più che altro preteso giustamente, la mia attenzione.
Anni fa (esattamente undici) ho aperto un blog per una necessità "pratica": comunicare al maggior numero di persone le mie opinioni, soprattutto "politiche", a costo zero! Terminata la campagna elettorale del 2016, ho messo nel congelatore quel blog: per scrivere, serve energia ed impegni personali hanno richiesto, direi più che altro preteso giustamente, la mia attenzione.
Con oggi, si riparte. La volontà è condividere con chi vorrà seguirmi, pensieri, situazioni e perché no, anche errori; in parole povere, una passione che come tale, conosce sbagli, cadute e successi. Cercherò di farlo in maniera più "strutturata" e anche più leggera, senza pretesa alcuna di avere sempre e solo ragione.
Perché Oreste? Semplice: un nome facile da ricordare, che contiene un concetto molto semplice.
Orgogliosamente Este!
Un giochino di parole per trasmettere un sentimento di appartenenza a un luogo, che è prima di ogni cosa Comunità. L'orgoglio di appartenere a Este, con la sua storia e le sue ricchezze: quelle che vediamo ogni giorno e che finiscono, come spesso accade, per essere percepite come "normali" ma che tali non sono.
Perché Oreste? Semplice: un nome facile da ricordare, che contiene un concetto molto semplice.
Orgogliosamente Este!
Un giochino di parole per trasmettere un sentimento di appartenenza a un luogo, che è prima di ogni cosa Comunità. L'orgoglio di appartenere a Este, con la sua storia e le sue ricchezze: quelle che vediamo ogni giorno e che finiscono, come spesso accade, per essere percepite come "normali" ma che tali non sono.
Ci sono anche problemi? Certo, ma preferirei fossero chiamati "sfide": la scelta sta nel modo di affrontarli e proprio perché comunità, c'è l'obbligo di trovare soluzioni con spirito costruttivo.
Anche in mezzo a noi, lo scontro è diventato contrapposizione personale: in alcuni casi, vera e propria avversione non priva di odio. I social non hanno certo aiutato, anzi.
Ma c'è da chiedersi se questo sia davvero positivo; se da una siffatta contrapposizione ci possa essere un progresso, un passo in avanti come comunità.
Ma c'è da chiedersi se questo sia davvero positivo; se da una siffatta contrapposizione ci possa essere un progresso, un passo in avanti come comunità.
Leggevo: "La comunicazione per essere tale deve comportare dei vantaggi sia per chi emette il segnale sia per chi lo riceve". Spero che questo blog sia un segnale: se sarà positivo, lo si vedrà nel tempo.
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