MOZIONE PER L'APICOLTURA


MOZIONE DI SOSTEGNO ALL'APICOLTURA
approvata dal Consiglio comunale di Este in data 18.7.2019
 con propria Deliberazione nr. 45 / 2019

Unanimità
(assenti dall'aula G. Piva - PD, S. Spigolon - PD, F. Roin - M5S, G. Fornasiero  - Lista Gallana sindaco)


Nei primi mesi di luglio si è tenuto presso la sede della Provincia di Padova un incontro illustrativo sulla situazione dell’apicoltura, alla presenza dei Rappresentanti istituzionali provinciali, del competente servizio dell’Azienda Sanitaria Euganea, dei delegati delle Associazioni di categoria e di settore. Si è trattata di una ennesima riunione, seguita ad altre, in occasione delle quali si è affrontato il tema della moria delle api.
L’incidenza e gli effetti della stagione climatica, unitamente all’inquinamento ambientale particolarmente forte nel territorio della pianura padana, sono tra i fattori determinati di una situazione particolarmente grave per un insetto che ha un valore inestimabile per l’ambiente, il comparto agricolo e l’esistenza stessa dell’umanità. 
Per quanto attiene all’aspetto meramente economico, i numeri legati all’apicoltura sono eloquenti. La produzione di miele vale oltre un miliardo di euro a livello europeo: in Italia la produzione si aggira intorno ai centocinquanta milioni. Maggiore è il valore indiretto determinato dall’attività delle api e degli apicoltori: si quantifica infatti in due miliardi di euro il beneficio prodotto all’agricoltura dall’impollinazione delle piante. Greenpeace stima che circa il settanta per cento delle colture alimentari siano impollinate dalle api, che grazie a questa loro azione sarebbero pertanto dirette responsabili della quasi totalità della nutrizione mondiale. 
Malattie, cementificazione, cambiamenti climatici, monocolture, pesticidi, errate campagne di disinfestazione in spazi pubblici e privati, tutto questo sta provocando da anni il calo drastico del numero di api, portandole sulla soglia del rischio di estinzione.
A livello internazionale si stanno moltiplicando iniziative e campagne di sensibilizzazione, con lo sviluppo di apposite legislazioni a livello governativo e l’incremento di iniziative di informazione e partecipazione attiva. È oramai ineludibile che società, categorie economiche e governi nazionali inizino a lavorare a nuovi modelli di agricoltura sostenibile ed ecologica. Esempi in questo senso, sono la produzione di miele a New York, con apiari sul tetto dell’Hilton Midtown, per non trascurare la significativa esperienza di Londra, dove stanno preparando dei terreni con superficie di decine di migliaia di metri quadri, per la semina di essenze mellifere. 
Numerose realtà urbane e comunali italiane stanno lavorando da tempo in tale direzione. La stampa nazionale ci racconta del progetto “Api in città” di Roma, che vede la Federazione Apicoltori Italiani, insieme ai Carabinieri, gestire nella capitale oltre venti postazioni collocate anche sui tetti di alcuni palazzi del centro urbano; a Bologna due ettari di terreno saranno destinati a “pascolo” per le api; a Cremona invece è invece operativo un patto tra Comune e una locale associazione per la realizzazione di un progetto specifico. A Milano non solo è divenuta famosa, ma ha quasi assunto il peso di un simbolo la maxi arnia didattica denominata “Honey Factory” nel giardino della Triennale di Milano, con l’obiettivo “non solo di riavvicinare le persone alle api, sensibilizzandole, ma soprattutto promuovendo l’apicoltura urbana come valore aggiunto nelle città”, “una vera e propria casa di legno per le api” accessibile ai bambini “che ha come funzione primaria quella di essere un polo didattico e un centro per la divulgazione della cultura dell’alimentazione sostenibile” (fonte: https://www.apicolturaurbana.it/honey-factory-entra-in-unarnia-e-scopri-come-vive-unape-in-citta/)
Vi è infine l’esperienza di un piccolo Comune dell’Oltrepò Pavese, il borgo di Zavattarello, 1003 abitanti a fine 2018, protagonista di una sperimentazione del Dipartimento di Scienze delle produzioni vegetali sostenibili dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, in collaborazione con l’Associazione Apicoltori dell’Oltrepò Montano, finanziata dalla Fondazione Cariplo nell’ambito di un programma chiamato AttivAree attualmente in corso di svolgimento, che vede la semina di tre diversi miscugli floreali per prati fioriti  per capire quale garantisca agli insetti impollinatori il migliore nutrimento per un arco di tempo il più lungo possibile nell’anno.
Richiamate infine le disposizioni normative vigenti sull’apicoltura e sulla collocazione e posizionamento di arnie in zone abitate.
Tutto ciò premesso

IL CONSIGLIO COMUNALE DETERMINA

nella programmazione ambientale comunale, di incentivare la messa a dimora negli spazi pubblici di piante ed essenze floreali mellifere, al fine di favorire l’attività degli insetti impollinatori, avviando una campagna di sensibilizzazione sulle aree verdi private;
di verificare, in collaborazione con gli apicoltori locali e le associazioni del settore interessate, la possibilità e la fattibilità di creare in luogo avente caratteristiche idonee e conformi alla normativa vigente, una o più aree “salva api”, con arnie e colture floreali apposite, sviluppando un progetto che abbia una valenza didattica e comunicativa, che consenta un controllo biometrico della qualità dell’aria e/o possa avere ricadute anche in relazione a progetti di riqualificazione di aree o progetti di utilità sociale;
di sensibilizzare sul tema la popolazione e la comunità locale con specifiche azioni all’interno della manifestazione “Este in fiore” ed altre occasioni pubbliche similari che l’Amministrazione comunale vorrà organizzare nell’ambito del calendario annuale degli eventi.

Carlo ZARAMELLA

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