mercoledì 13 novembre 2019

31. Ho perso una grande Amica

L'aiuola con le piante della varietà "Beatrice I d'Este"
Gli impegni personali mi hanno tenuto lontano per qualche settimana da questo blog e certo non immaginavo di riprendere con un post come questo. Doveroso, per quanto mi riguarda, perché parla di una cara persona, a cui sono legato da un vincolo di amicizia raro, la cui mancanza già si sta facendo sentire molto in questi giorni. Domenica sono andato a Firenze per salutare per l’ultima volta Grazia Maria Cavina, una mia Amica, ma anche un’amica di Este. Sulle passate irripetibili e famose “Este in fiore” c’è anche la sua mano e il ricordo che lascia in chi ha avuto modo di conoscerla nei giorni della festa nella Chiesa di San Rocco, piuttosto che nella sala della Pescheria Vecchia, è di quelli belli.

Ricordo ancora con nitidezza la prima telefonata nel luglio del 2003, quando alzai il telefono e gli sparai contro una serie di idee che mi ballonzolavano nella testa: una rosa dedicata a Este, un roseto, una mostra di rose… di là della cornetta ci fu un istante di silenzio, al punto che mi morsi le labbra temendo di avere messo troppa carne nel fuoco (in effetti, era cosi). Poco dopo, con un inconfondibile accento toscano, tagliò corto e mi invitò a Firenze per parlarne di persona. Iniziò così un cammino, che non ha conosciuto negli anni alcuno stop e si trasformò in una cara amicizia.
Un’amicizia autentica, grazie anche al suo carattere estremamente schietto e di rara intelligenza al punto che anche quando decisi di smettere con “Este in fiore”, parlando con lei ancora ne venivano fuori idee e progetti, tutti custoditi gelosamente nel mio cassetto in attesa di trovare una possibilità di realizzazione, se la Vita lo vorrà.
Grazia insieme a mia moglie, in quel di Vescovana
A lei devo personalmente molto: i colloqui con lei non erano mai banali, nemmeno nel momento dello scherzo. Molti dei ricordi più belli dei miei anni lavorativi sono legati a lei, non a caso.
Il mio, cara Grazia, è un “ciao”, non un “addio”: il viaggio di domenica a Firenze è stato molto diverso da tutti quelli precedenti, quando sapevamo che avremmo trovato il tuo sorriso e la tua accoglienza. Ti abbiamo voluto bene e te ne vorremmo sempre.

"Non sono mai riuscito a capire se le belle persone abbiano una tendenza innata a far crescere le rose o se siano le rose nel loro crescere a rendere belle le persone" (R. A. Beowne).

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