Anche Este è stata a suo modo "protagonista" di una serie di proteste contro l'abbattimento di alberature. E' un argomento che ha fatto e fa discutere, da noi come in altre realtà urbane.
Come districarsi tra pareri contrastanti? Al netto degli artigli da tastiera (ne sappiamo qualcosa, a Este, di questi tuttologi...), ho trovato questo parere nel web. Non un parere qualunque, ma di un esperto, di un professionista di cui sento parlare da anni, almeno dai tempi in cui organizzavo "Este in fiore". Attenzione: post pericoloso per i tuttologi !
Come districarsi tra pareri contrastanti? Al netto degli artigli da tastiera (ne sappiamo qualcosa, a Este, di questi tuttologi...), ho trovato questo parere nel web. Non un parere qualunque, ma di un esperto, di un professionista di cui sento parlare da anni, almeno dai tempi in cui organizzavo "Este in fiore". Attenzione: post pericoloso per i tuttologi !
Francesco Mati, presidente del Distretto Vivaistico Ornamentale di Pistoia, il più importante d'Europa. Nel web troviamo questa sua presentazione:
"Il vivaismo non è solo bellezza, una crescente sensibilità verso l’ambiente ha portato ad una crescita nella produzione di piante utili al paesaggio e all'ambiente urbano. Per quest’ultimo ci sarebbero enormi potenzialità per il settore vivaistico derivanti dall'avere in Italia un patrimonio arboreo urbano spesso esaurito nella maggior parte delle città.
Un albero senescente perde la quasi totalità dei benefici che apporta durante la sua crescita giovanile: il processo di respirazione che permette l’assorbimento di CO2 con traspirazione di CO2 e Ossigeno (bilancio positivo), la capostazione di polveri sottili dal fogliame, il risparmio energetico dovuto all’ombreggiamento, ecc. In Italia da troppo tempo si considera il verde pubblico come una spesa inutile. [...]
Il verde non è solo bellezza, è qualità della vita" (da "Italia più Verde").
Un albero senescente perde la quasi totalità dei benefici che apporta durante la sua crescita giovanile: il processo di respirazione che permette l’assorbimento di CO2 con traspirazione di CO2 e Ossigeno (bilancio positivo), la capostazione di polveri sottili dal fogliame, il risparmio energetico dovuto all’ombreggiamento, ecc. In Italia da troppo tempo si considera il verde pubblico come una spesa inutile. [...]
Il verde non è solo bellezza, è qualità della vita" (da "Italia più Verde").
Già solo con questo si sarebbe di cui riflettere.... Ebbene, proprio sui social Francesco Mati è intervenuto spesso sul tema delle alberature urbane. Ne riporto di seguito lo stralcio di uno, che ho scelto perché aiuta, non poco, ad affrontare il tema dal giusto punto di vista.
"Ogni volta che leggo un post dove si gridano insulti a destra e a manca perché abbattono gli alberi mi si stringe il cuore. Non per gli alberi abbattuti ma di come persone, anche con un certo livello culturale, riescano a indignarsi senza conoscere minimamente l'argomento di cui parlano.
"Ogni volta che leggo un post dove si gridano insulti a destra e a manca perché abbattono gli alberi mi si stringe il cuore. Non per gli alberi abbattuti ma di come persone, anche con un certo livello culturale, riescano a indignarsi senza conoscere minimamente l'argomento di cui parlano.
Il concetto è: "gli alberi non si toccano perché producono ossigeno". Non importa se dietro gli abbattimenti c'è una progettualità, un fine ultimo per un bene comune [...].
Dicevano italiani tutti arbitri e allenatori, oggi tutti botanici, agronomi, urbanisti, ricercatori.
Basta leggere una notizia sul web per gridare subito al Gomblotto Mondiale! Eppure a volte basterebbe chiedere, senza arroganza, a chi ne sa più di noi.
Anni di lavoro condiviso al MIPAAF per segnalare il grave stato di abbandono del verde pubblico, l'esigenza di rinnovare alberature urbane massacrate da decenni di male potature, vecchie, asfaltate (nel senso del colletto strangolato dall'asfalto), inutili per migliorare la qualità dell'aria, finalmente hanno dato via a un lento rinnovamento.
Anni di lavoro condiviso al MIPAAF per segnalare il grave stato di abbandono del verde pubblico, l'esigenza di rinnovare alberature urbane massacrate da decenni di male potature, vecchie, asfaltate (nel senso del colletto strangolato dall'asfalto), inutili per migliorare la qualità dell'aria, finalmente hanno dato via a un lento rinnovamento.
[...] La più grande sciocchezza che ho letto è questa: "In città tolgono alberi grandissimi per piantare fuscelli, ci vorranno almeno 50 anni per poterli avere di nuovo così grandi". Chi ha pensato questo non si è minimamente informato sull'albero urbano, le sue funzioni, il suo ciclo di vita, i benefici che produce proprio perché è giovane e in crescita [...]"
Questo è l'approccio di un professionista.
Non trovate che sia molto, ma davvero molto diverso da chi fa propaganda? Da chi strumentalizza l'ambiente per fini squisitamente elettoralistici? In tale senso, "L'Altra Este" vi dice qualcosa?
Esprimo un "grazie" pubblico a Francesco Mati, perché con questi suoi instancabili interventi, aiuta (almeno per chi vuole ascoltare e ricerca come meglio procedere su determinati temi) a districarsi in un settore importante nell'amministrazione di una Città.
Tutto questo non significa poter abbattere tutto indiscriminatamente, ma insegna ad avere un metro di giudizio per potere valutare gli interventi di una Amministrazione comunale, senza abbandonarsi alla propaganda.
Carlo Zaramella
consigliere comunale
Questo è l'approccio di un professionista.
Non trovate che sia molto, ma davvero molto diverso da chi fa propaganda? Da chi strumentalizza l'ambiente per fini squisitamente elettoralistici? In tale senso, "L'Altra Este" vi dice qualcosa?
Esprimo un "grazie" pubblico a Francesco Mati, perché con questi suoi instancabili interventi, aiuta (almeno per chi vuole ascoltare e ricerca come meglio procedere su determinati temi) a districarsi in un settore importante nell'amministrazione di una Città.
Tutto questo non significa poter abbattere tutto indiscriminatamente, ma insegna ad avere un metro di giudizio per potere valutare gli interventi di una Amministrazione comunale, senza abbandonarsi alla propaganda.
Carlo Zaramella
consigliere comunale
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