In piena emergenza Coronavirus, le Civiche d’Este attaccano me, prima affermando che sarei stato beneficiato della possibilità di ampliamento di 200 mc per quanto attiene l’immobile in ristrutturazione, di cui sono comproprietario; poi, affermando che io sia contrario alla riapertura di uno degli ospedali dismessi della bassa Padovana.
Entrambe le affermazione non corrispondono a verità. Rispondere adesso significherebbe però dare corso ad una polemica, proprio nei giorni in cui questo Paese e la nostra Comunità vivono un’emergenza drammatica.
La mia preoccupazione ora non è attaccare gli avversari politici; da cittadino, io sono preoccupato di finire in terapia intensiva o peggio ancora, di essere involontario vettore del contagio per i miei cari o per le persone che possono entrare in contatto con me.
Lavoro in un servizio essenziale, di quelli che apriranno sempre e comunque, qualunque cosa accada; di quelli a cui i cittadini si rivolgono per una informazione, uno sfogo, un aiuto. Da cittadino e da dipendente, sono impegnato a fare tutto ciò che posso e questa oggi è la mia preoccupazione.
Lavoro in un servizio essenziale, di quelli che apriranno sempre e comunque, qualunque cosa accada; di quelli a cui i cittadini si rivolgono per una informazione, uno sfogo, un aiuto. Da cittadino e da dipendente, sono impegnato a fare tutto ciò che posso e questa oggi è la mia preoccupazione.
Ai cosiddetti civici risponderò a tempo debito, quando potremo di nuovo “perdere tempo”. Nel frattempo, scrivano pure e si diano anche una risposta: ovviamente quella che più li aggrada.
Sono francamente troppe le polemiche locali di questi giorni: ogni cosa è buona per attaccare l'avversario, chiunque egli sia. Mi chiedo: possibile che nemmeno di fronte a questa situazione, si riesca a cambiare atteggiamento? A sollevarsi dalla fregola di scrivere su Facebook, piuttosto che alzare il telefono e contattare gli Amministratori?
A tutti i Cittadini, ripeto anche io la cura più importante che possiamo seguire ora: stare a casa! Per noi stessi, per i nostri cari, per le persone che incontriamo. STARE A CASA!
Sono francamente troppe le polemiche locali di questi giorni: ogni cosa è buona per attaccare l'avversario, chiunque egli sia. Mi chiedo: possibile che nemmeno di fronte a questa situazione, si riesca a cambiare atteggiamento? A sollevarsi dalla fregola di scrivere su Facebook, piuttosto che alzare il telefono e contattare gli Amministratori?
A tutti i Cittadini, ripeto anche io la cura più importante che possiamo seguire ora: stare a casa! Per noi stessi, per i nostri cari, per le persone che incontriamo. STARE A CASA!
La situazione, anche nostra e dei nostri cari, può precipitare da un momento all'altro: non è allarmismo, è la storia di questi giorni e di tanti italiani che stanno lottando per la vita. La vittoria contro questa sfida passa attraverso ciascuno di noi, nessuno escluso.
Carlo Zaramella
P.S. per la cronaca, politicamente il primo a lanciare in Este l'idea di riaprire il vecchio ospedale è stato il Coordinatore locale di Fratelli d'Italia, Enrico Torretta.
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