domenica 1 marzo 2020

55. I BAONARI E I COMMENTATORI. Su casa mia: terza puntata.

"Ma in Comune a Este i se perde drio a 'ste cose qua, con tutti i problemi che gavemo?".
Questo il commento scultoreo di un mio conoscente sull'argomento principe della sinistra locale e dintorni: la ristrutturazione di casa mia. Terzo post sul tema, il cui prequel potrebbe essere: ma L'Altra Este racconta la verità? Dice il vero quando fa i suoi resoconti sul consiglio comunale? Oppure sbaglia o mente? E Stoppa è stato espulso dall'aula o se ne è uscito per evitare il confronto?
Attenzione: questo post racconta come sono andate le cose (le registrazioni audio saranno presto disponibili) e risponde ad alcuni commentatori della pagina del gruppo di Beatrice Andreose.


Il problema non è che se ne parli: il punto è che, avute spiegazioni tecniche e normative sulla correttezza dell'intervento, si continui a fare allusioni e coltivare sospetti. Tipico dello stile della sinistra ma nessuna lesa maestà: come leggete, nessun problema e il primo che non si tira indietro sono proprio io. Gli unici che strillano sono i baonari del web.

Stoppa infatti è stato espulso dall'aula? E' stato cacciato fuori? No. Molto semplicemente, a Stoppa è stato più volte chiesto dal sindaco di parlare al microfono, di modo che i commenti che faceva sottovoce fossero sentiti dal consiglio e soprattutto registrati.
Stoppa è uscito volontariamente nel momento in cui ho chiesto la parola, decisione che ho preso dopo avere sentito i commenti fatti da lui fuori microfono. La mia richiesta si basa sull'art. 37 del Regolamento del Consiglio comunale, che dice che "A ciascun consigliere è consentito intervenire per fatto personale, allorché egli si ritenga attaccato per la sua condotta": Stoppa sosteneva che io non potessi intervenire perché non aveva nominato il mio nome (per lui il fatto personale sarebbe dire "Carlo" o "Zaramella"), ma in una interrogazione in cui è riportato con precisione un immobile di mia proprietà e un progetto di ristrutturazione proposto dal sottoscritto, non vedo per quale ragione non potessi intervenire.

Così ho già risposto parzialmente all'utente Sergio Rizzato (qui a lato), che non conosco personalmente, al quale evidenzio quindi che:
1) Stoppa non è stato espulso ma si è allontanato per evitare il mio confronto;
2) avevo diritto di chiedere di intervenire. Infatti la normativa prevede che un consigliere debba astenersi dalla discussione di un atto consiliare, nel momento in cui questo comporta un voto. L'interrogazione è un atto politico, che non implica votazione. Solo per fare un esempio, nel rispetto della normativa io non ho preso parte né alla discussione né alla votazione della Seconda Variante al Piano degli Interventi.
In ogni caso, vi è un Segretario comunale che assiste ai lavori di un Consiglio comunale e vigile sulla loro correttezza normativa.



Passo ai commenti dell'utente Maurizio Pase, che non conosco personalmente e del quale riporto ben due interventi: evidentemente il sig. Maurizio Pase è particolarmente interessato alla questione e sono contento che questa abbia occupato grande parte delle sue giornate.
Intanto, ringrazio Pase per avere seguito quotidianamente i lavori: una mano serve sempre!
Per sua opportuna conoscenza, all'interrogazione di Stoppa ha dato una risposta tecnica l'assessore Rosin, il quale ha basato tutto il suo intervento su precise indicazioni normative, essendo lui peraltro un tecnico e quindi esperto della materia. Quindi nessuna coda di paglia: La invito, sig. Pase, a lasciare la tastiera del suo cellulare e partecipare ai consigli comunali per farsi un'idea di persona e con la propria testa.  
Sig. Pase, sull'immobile è stata presentata documentazione e relazioni tecniche sulla staticità dell'edificio: è tutto agli atti e l'intervento è stato fatto alla luce del sole perché non c'è nulla da nascondere. Sul resto del suo commento, ritengo corretto girarlo alla ditta esecutrice, affinché valuti come agire per la tutela della sua immagine e reputazione. In ogni caso, i controlli operati in cantiere non hanno rilevato ad oggi alcuna irregolarità.

Infine non poteva non mancare l'utente Renzo Polonio, il quale parla di contraddizione: se non c'è il progetto della pista ciclabile, come si può dire che non ci sarà esproprio?
Il commento denuncia già la malafede di chi lo ha prodotto ma la risposta è stata fornita dallo stesso assessore Rosin: pur non essendoci un progetto di pista ciclabile ancora definito, un Decreto Ministeriale consente che per tratti brevi una pista ciclabile possa restringere la propria corsia e tra la recinzione dell'edificio e il bordo stradale ci sono le misure minime per non procedere a esproprio. In ogni caso, il valore del terreno è da normativa di poche decine di euro per metro quadro. Spero che Polonio adesso non ipotizzi che il Decreto Ministeriale sia stato fatto per me: nel 1999, anno a cui risale il Decreto, avevo 22 anni e mancavano 12 anni alla mia elezione a consigliere comunale e ben 19 all'acquisto dell'immobile in questione.

Queste sono le informazioni e i commenti a disposizione nella pagina "L'Altra Este": invito a una riflessione, perché questo gruppo tenterà di nuovo di governare la Città.

A tutti, un saluto cordiale.

Carlo Zaramella
Consigliere comunale

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