venerdì 17 luglio 2020

89. Prosegue la crisi demografica. Anche per Este (ovviamente)

"Prosegue la crisi demografica.
Al 31 dicembre 2019 la popolazione residente è inferiore di quasi 189 mila unità (188.721) rispetto all’inizio dell’anno. Il persistente declino avviatosi nel 2015 ha portato a una diminuzione di quasi 551 mila residenti in cinque anni. Rispetto all’anno precedente, si registra un nuovo minimo storico di nascite dall’unità d’Italia, un lieve aumento dei decessi e più cancellazioni anagrafiche per l’estero. Il numero di cittadini stranieri che arrivano nel nostro Paese è in calo (-8,6%), mentre prosegue l’aumento dell’emigrazione di cittadini italiani (+8,1%)". Ecco l'incipit del Bilancio demografico 2019 elaborato e redatto da ISTAT: il quadro continua persistentemente a essere negativo. 

Non stiamo parlando di numeri astratti. Questi dati fotografano una società e parlando di quale futuro avremo nel giro di qualche anno: sia sotto l'aspetto squisitamente demografico, ma anche e soprattutto sociale ed economico. Il calo delle nascite, l'emigrazione, la progressiva diminuzione numerica della popolazione, la nuova composizione della stessa con un'età media in costante crescita, delineano scenari foschi per il PIL del sistema Italia e per la tenuta dei conti pubblici.
Scavando a fondo, risulta come la recessione demografica dipenda dai cittadini italiani. Infatti, si legge, "Nello stesso periodo, al contrario, la popolazione residente di cittadinanza straniera è aumentata di oltre 292 mila unità attenuando in tal modo la flessione del dato complessivo di popolazione residente. Il ritmo di incremento della popolazione straniera si va tuttavia affievolendo".
Per quanto riguarda il dato di Este, il grafico che propongo qui sotto è eloquente (fonte: clicca qui): i dati sono fotografati al 31 dicembre di ogni anno (con il 2019 ancora provvisorio alla data odierna):





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