La Prefettura ha comunicato che non sarà necessario procedere all'aggiornamento delle tessere elettorali degli elettori, chiamati alle urne il 20 e 21 settembre prossimi. Ad integrazione di una nota precedente, che richiama i precisi obblighi normativi in capo agli Uffici Elettorali Comunali in caso di spostamento dei seggi, si aggiorna la questione e si consente una lettura delle norme maggiormente rispondente alle necessità contingenti legate al periodo storico straordinario che stiamo vivendo. L'attività didattica appena iniziata potrà pertanto non subire interruzioni, se vi saranno sedi alternative ai locali scolastici disponibili e se queste saranno autorizzate dalle Prefetture.
Diversamente da una situazione normale, che prevederebbe obbligatoriamente l'aggiornamento delle tessere elettorali nel caso di variazione dei seggi ove si svolgono le operazioni di voto (ne parlo in questo post), è arrivata una interpretazione normativa (forse forzata ma) di assoluto buon senso: si richiamano infatti le situazioni di improvviso e non previsto impedimento all'utilizzo del locale del seggio, casi straordinari che consentono agli Uffici Elettorali Comunali di non procedere all'aggiornamento dell'indirizzo del seggio nella tessera elettorale e a dare "solo" l'informazione ai cittadini su dove sarà ubicata la sede per il voto tramite pubblici manifesti, avvisi e in tutte le forme che si riterrà opportuno utilizzare affinché l'informazione circoli capillarmente.
Sgravare gli Uffici Elettorali Comunali dal previsto aggiornamento delle tessere è la condizione essenziale per tutti i Comuni, soprattutto di medie e piccole dimensioni, per essere operativi su questo tema, molto sentito dalle famiglie. Per una scelta assai discutibile del Governo, è stata individuata una data per il voto a scuole (ri)aperte, con il rischio di chiudere di nuovo le aule e fermare la ripresa della didattica. Questo "peccato originale" ancora una volta doveva essere risolto dai sindaci e dalle strutture amministrative dei Comuni.
Possiamo dire che per una volta tanto ha prevalso il buon senso? Ora tocca ai Sindaci (molti dei quali si sono attivati in questi giorni presso tutte le sedi istituzionali per scongiurare la sospensione delle scuole), laddove ovviamente vi siano luoghi alternativi alle scuole.
Carlo Zaramella
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