giovedì 30 settembre 2021

IV - Turismo: un'opportunità importante dei prossimi anni

Mi chiedo perché siano scomparse dal dibattito proposte come la valorizzazione delle mura del nostro castello, con una illuminazione scenica delle ronde e delle torri, o il recupero delle vie d’acqua interne, che tanta importanza hanno avuto nella nostra storia passata. Il turismo per il Veneto è strategico e Este si trova inserita in un contesto importante: i Colli Euganei, il bacino termale, le città d’arte.

Quante volte ci siamo ricordati che siamo sede di un Museo Nazionale; che portiamo evidenti i segni del periodo medievale e veneziano; che abbiamo ricchezze straordinarie, come la Pala del Tiepolo, restituita all'ammirazione della comunità del Duomo e della cittadinanza. Eppure sul tema del turismo abbiamo molto lavoro da fare. Non è una critica, ma l’evidenza di un’opportunità, alla luce dell’eredità pesante della pandemia che farà del turismo un settore strategico per la ripresa. 

Negli anni in cui ho curato “ESTE IN FIORE” (dal 2002 al 2008), ho proposto alcune iniziative di valorizzazione dei Giardini storici del Castello: nel dettaglio, la messa a dimora di uno dei roseti pubblici più grandi in Italia e la creazione dello stemma floreale, sul prato che porta al Mastio sommitale. Queste iniziative facevano parte di una serie di azioni purtroppo interrotte. La mia proposta è inserire i Giardini storico nella “Garden route”, la strada dei giardini. Il turismo verde sarà una risorsa nei prossimi anni: investire nel nostro Castello, dal punto di vista botanico e architettonico, sarà strategico. Analogamente lo sarà, anche in chiave ambientale, la riqualificazione delle vie d’acqua interne, recuperando la loro navigabilità e il complesso di Villa Mattiolo a Motta d’Este, da anni inserita nella lista dei beni immobili in vendita. Le occasioni di finanziamento pubblico in tale senso ci sono e vanno colte con urgenza, elaborando una progettualità certo complessa ma alla nostra portata.

"Este in fiore" deve tornare ad essere l’evento dell’anno. Ho incontrato nel tempo i più importanti vivaisti italiani, visitato eventi in ogni Regione fino a Roma, per imparare dagli altri e trovare idee: ho incontrato appassionati di botanica, dei quali conservo un caro ricordo. Uno su tutti: una signora, proprietaria di una villa storica, che ha descritto la nostra manifestazione come “una bomboniera che Este regalava a se stessa”. Riprendere in mano “Este in fiore” e ripensarla, per farla tornare importante, ponendo al centro il tema dell’ambiente e facendone in questo senso anche un’occasione di riflessione paesaggistica e urbanistica su come può svilupparsi negli anni la nostra Este: la mia proposta è questa, non solo specializzazione, non solo arredo floreale, ma anche evento di innovazione e cantiere di nuovi pensieri su una città che vuole diventare sempre più green.

Infine ho chiesto e ottenuto di inserire nel programma elettorale del centrodestra la creazione di una delega specifica all’archeologia e ai beni storici e artistici. Si deve lavorare maggiormente per valorizzare il patrimonio di ricchezze che ereditiamo dal passato e che abbiamo il dovere di consegnare alle future generazioni. L’archeologia è una di queste.

Carlo Zaramella

PS la tematica del turismo non può essere esaurita solo con quanto scritto sopra. Quelli indicati sono alcuni spunti di una strategia ben più ampia, che parla anche di capacità di comunicazione e promozione sui social, collegamenti con i flussi turistici principali, costruzioni di itinerari e via dicendo. Valorizzare il nostro Castello, inteso sia come bene monumentale che arboreo e botanico, in raccordo con il Museo, la zona archeologica e le altre evidenze artistiche presenti in quella parte stupenda della nostra Città, è in ogni caso un ottimo punto di partenza.

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