
Vi ricordate il tema degli “odori” in città? Di come sia stato alimentato contro la precedente amministrazione? Del sostegno dato in fase di ballottaggio dal gruppo “L’Altra Este” all'Amministrazione Pajola, al punto da essere stati premiati con l’Assessorato alla Transizione Ecologica?
Ecco. Nelle ventidue pagine del programma del sindaco la parola “odore”, declinata tanto al singolare, quanto al plurale, non compare nemmeno una volta: il tema è totalmente assente, come non fosse mai esistito. Ma c’è di più.
Se aprire la pagina social L’Altra Este, pare che finalmente l’azione nei confronti di S.E.S.A. spa sia cambiata. Sapete cosa era scritto nel loro programma elettorale sul tema? Eccone letteralmente alcuni stralci:
"Poiché il comune è azionista di maggioranza deve avviare controlli sui rifiuti in entrata e uno studio sull’impatto ambientale del traffico pesante nei nostri territori per il trasporto dei rifiuti da fuori regione in entrata e dei prodotti in uscita";
"blocco degli appalti eventualmente previsti e mancato rinnovo di quelli in essere, con blocco dell’arrivo umido da altre regioni";
"rivedere l’autorizzazione degli impianti a biogas presenti nell’area SESA nel loro insieme e non singolarmente";
"mettere in atto tutte le procedure per riportare l’impianto ad una reale sostenibilità ambientale eliminando le cause che hanno portato a creare nelle vicinanze di due centri abitati uno degli impianti più grandi d’Europa per il trattamento del rifiuto umido";
"creazione di una mappa e di un registro di tutti i terreni dove sono stati fatti sversamenti di digestato e compost con l’obbligo di comunicare i nuovi terreni e sversamenti e delle quantità sversate";
"controllo del Comune sulle condizioni di lavoro dei dipendenti in particolare per le operazioni date in appalto a cooperative esterne".
La chiosa finale è: “cercare di portate SESA al rispetto di questo nostro programma è un nostro obiettivo primario, obiettivo che già nel corso di questi anni abbiamo perseguito con una costante e puntuale denuncia delle criticità ambientali che il metodo SESA di smaltimento dei rifiuti ha creato e crea nel nostro territorio".
L’Altra Este arriva a parlare, con tono spregiativo e oppositivo, di un "metodo SESA". Ecco: come viene declinato questo famigerato metodo nel programma di mandato approvato dalla nuova maggioranza, quel programma che anche l’assessore Ramazzina de "L’altra Este" sarà chiamato a realizzare?
Leggiamo assieme:
"SESA costituisce un riferimento del nostro territorio per i servizi ambientali, nell’ambito della gestione integrata dei rifiuti e delle energie rinnovabili. Crediamo che debba essere perseguito l’obiettivo di creare consapevolezza attorno alla realtà impiantistica di SESA ed ai suoi processi produttivi legati al recupero, al riciclo e alla trasformazione del rifiuto in risorsa. Per questo riteniamo necessario consolidare la pratica di aprire con periodicità il centro di raccolta ai cittadini, alle scuole e alle varie realtà associative e produttive del tessuto, attuando percorsi di conoscenza e di trasparenza";
"SESA investe in ricerca e sperimentazione di percorsi e processi legati all’innovazione tecnologica e alla sostenibilità ambientale anche sul fronte della produzione e impiego delle energie pulite da fonti rinnovabili, confermandosi come grande polo energetico produttore di energia pulita e di biometano".
Quindi è bello chiudere gli occhi e immaginare l'assessore Ramazzina accogliere i pargoletti presso l’impianto, spiegare loro quanto sia importante la nostra società partecipata, prenderli per mano per raccontare loro che SESA è riferimento per il nostro territorio, addirittura "partner fondamentale di un incubatore di Start-up specializzato nella green economy e nell’economia circolare", e salutarli con la manina mentre i bambini, con un fiorellino profumato in mano e una caramellina di soave miele (prima invece era "miele al piombo" nella loro pagina social), se ne andranno verso il pulmino per tornare a scuola, contenti e felici.
Tranquilli: accadrà proprio così e diranno che tutto è cambiato, grazie a loro.
Carlo Zaramella