Mi hanno insegnato che un'opera d'arte rivela non solo il messaggio che l'autore vuole trasmettere, ma anche la sua intima essenza, il suo essere più profondo.
Guarda l'opera e capisci l'autore, in poche parole. Ecco: cosa si possa dedurre dalla proposta fotografata a lato sull'intimo profondo di coloro che l'hanno pensata, lo lascio immaginare a ciascuno di voi.
Si tratta della provocatoria proposta di riedificazione della Colonna di San Marco, così come immaginata e lanciata nel web da Ops - Orsi Pensionati Society.
Chi mi ha invitato a cliccare "Mi piace" su questa pagina? Lei: Flores Baccini, che non solo deve essere ancora "stordita" dalla risposta sia tecnica che politica che le ho dato nei giorni scorsi, ma ancora una volta non ha letto le carte e la documentazione.
Stiamo parlando comunque delle solite persone, che scrivono e commentano dividendosi tra le pagine Legambiente Este, L'Altra Este, Este nostra e ora OPS.
Questa novella pagina "si propone di sollecitare, nel territorio di Este e dintorni, la discussione su temi sociali, culturali, ambientali e politici che troppo spesso passano sotto silenzio per la mancanza, specie nelle istituzioni, di un'opposizione che sappia fare il suo mestiere".
Insomma, per dirla in modo semplice: non sono contenti della maggioranza, non sono contenti delle minoranze, non sono mai contenti e soprattutto solo loro sanno.
Nel post in questione, quello dedicato al "membro alato / che tanti figli alla città donò", danno il loro primo esempio di alta comprensione delle questioni e di indubbia "raffinatezza" dei proponenti.
"Il leone alato non è ancora sazio: questa volta ci ha mangiato il Chiostro degli Zoccoli, proprietà del Comune di Este da secoli per volontà di una schiera di Benefattori Estensi, ricordati nelle lapidi nel muro del Chiostro. [...] La Regione è riuscita alla fine a trovare ragione al Consiglio di Stato e a togliere alla Città di Este la proprietà del Chiostro [...] E' questa la concezione di autonomia della Regione? Paroni in casa non vale per le città?" dichiarano i pensionati.
Dopo 23 anni di battaglie giudiziarie, il Consiglio di Stato ha definitivamente stabilito che il chiostro della Chiesa di Santa Maria delle Consolazioni o degli Zoccoli è proprietà dell'ULSS e non del Comune: cosa c'entri la Regione o il tema dell'autonomia su una questione legale come questa, solo un pensiero partiticamente viziato può affermarlo. Si tratta di una sentenza, arrivata dopo anni di confronti nelle sedi legali, che stabilisce il diritto di un soggetto piuttosto che dell'altro.
Fine della questione: non è che viene tolta una proprietà, con la sentenza viene stabilita una proprietà.
Ma tant'è: ogni cosa è buona per fare opposizione, mai nella logica del confronto costruttivo ma dell'avversione verso un nemico. Poco importa se l'Amministrazione comunale ha trovato un accordo positivo per l'utilizzo di questo spazio e nulla importa se nella valorizzazione dello stesso vi sarà un altro soggetto istituzionale in collaborazione con la Città. L'importante è dare addosso, tirando in ballo tutto, anche quello che nulla c'entra con la questione.
Fanno tenerezza, questi orsi invecchiati. Gli faccio pubblicità, con la speranza che arrivi davvero un contributo non provocatorio ma concretamente costruttivo. Si sa, la speranza è l'ultima a morire..
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