La mozione su "Este città della pannaghiaccio" a suo modo ha fatto storia. Non solo per la durata del dibattito, ma soprattutto per l'entusiasmo con cui fu accolta da una parte importante dell'opinione pubblica, che ha dimostrato di capirne il senso. Ripropongo in una apposita pagina, che trovate in home page poco sotto il titolo del blog, il testo così come discusso e respinto dal Consiglio comunale.
Come ho avuto modo di dire, una buona idea trova sempre il modo di camminare con gambe proprie: non vi è mai stata alcuna intenzione di confondere un brand aziendale con la promozione della città, ma semplicemente individuare un prodotto enogastronomico quale possibile strumento di marketing.
Su questi temi, gli esempi sono numerosissimi. Purtroppo, ancora una volta, gli antagonismi e i protagonismi da un lato, le "incomprensioni partitiche" dall'altro, hanno determinato un dibattito viziato. A fronte di quanto accaduto, non può che farmi piacere l'avere visto in questi anni la promozione su pagine Facebook e Instagram di questo prodotto, declinato a seconda delle diverse tradizioni e ricette e anche in versioni originali con nuove combinazioni di gusti e sapori... e per qualcuno, nonostante il voto contrario del Consiglio, Este è già (anche) la Città della pannaghiaccio.
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