sabato 23 maggio 2020

67. L'opportunità di ripensare Schiavonia

Il tema "Ospedale di Schiavonia" è arrivato nel consiglio comunale di Este di ieri grazie a una mozione delle Civiche d'Este. Nelle passate settimane lo stesso gruppo lamentava come la richiesta di un consiglio straordinario sul tema fosse rimasta senza risposta. Mi spiace che Alberto Fornasiero si sia offeso per avergli ricordato che il Regolamento prevede una raccolta di firme per la convocazione straordinaria dell'aula, cosa che loro non hanno fatto: sarà anche un tecnicismo, per amor del Cielo, ma si era in piena emergenza Covid e in ogni caso un regolamento c'è, lo si deve leggere e magari anche capire.
Emergenza è la parola chiave. Abbiamo vissuto una situazione eccezionale, che ha richiesto scelte difficili e nessuno ha invidiato Zaia per essersi ritrovato in quel posto in questo momento. Potevamo subire la stessa sorte della Lombardia, con un contagio fuori controllo: per fortuna e per la positività di alcune scelte non è stato così.
A livello locale, alcuni personaggi, stimati nella loro professione ma anche uomini di politica, hanno sostenuto come il vecchio Ospedale di Monselice potesse essere dedicato al Covid 19. Non ho competenze tecniche per discutere le scelte della Regione ma prendo atto che, se ci sono queste opinioni da un parte, ci sono sopralluoghi e note tecniche di una Commissione che ha visionato le vecchie strutture ospedaliere e operato delle scelte, alla luce delle necessità cliniche legate alla cura della malattia e alle tabelle di progressione del contagio, nella peggiore delle previsioni.
Alcune forze politiche hanno deciso di aprire un fronte di polemica sulle scelte della Regione: sono convinto che in epoca di emergenza sanitaria questo comportamento sia stato irresponsabile e massimamente miope.
Nessuno nega che la Bassa Padovana sia stata privata pro tempore di un servizio, ma invece di andare allo scontro si doveva politicamente lavorare per chiedere alla Regione una compensazione: della serie "vi abbiamo messo a disposizione l'unica nostra struttura, patiamo una sofferenza, ma riconoscete il nostro contributo di comunità nella gestione dell'emergenza". Una compensazione che oggi deve essere chiesta, anche in termini di aumento di posti letto.

L'OPPORTUNITA' DI RIPENSARE SCHIAVONIA. Ho chiuso il mio intervento con una ultima riflessione. Ho sollecitato il sindaco e l'amministrazione a portare sul tavolo della Conferenza dei sindaci e della Regione la valutazione dell'opportunità di ripensare l'ospedale di Schiavonia in alcuni suoi spazi. Ho citato sia un punto stampa di Zaia, sia un'intervista rilasciata dal Presidente nel dicembre 2013 (clicca qui): "Basta ospedali da manuali di architettura [...], che costano e sono poco funzionali, con hall e grandi spazi inutilizzati". Dopo questa pandemia, il Servizio Sanitario (ottimo in Veneto) e le stesse architetture ospedaliere dovranno cambiare: è possibile ripensare ad esempio all'enorme hall di Schiavonia, creando nuovi percorsi di accesso in sicurezza e recuperando spazi per nuovi reparti, ambulatori e servizi?

Carlo Zaramella

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