“[…] quando votiamo ci sentiamo parte di una
comunità. […] tuttavia questo valore unificante del diritto di voto si è
affievolito: […] il voto popolare esalta le divisioni, fino ad arrivare a
polarizzazioni estreme, laceranti. Mettere una scheda nell’urna spesso […] viene
[…] vissuto […] come un atto di guerra
contro i nostri nemici, che non la pensano come noi. […] Infine c’è l’alto astensionismo,
molti si chiamano fuori, pensano che votare sia inutile” (F. Rampini, “La seconda guerra fredda”, capitolo II). Questa sconfitta della democrazia è ancora più
netta quando avviene a livello locale, disgregando il valore della comunità.
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