Popolazione in calo e saldo naturale negativo: Este partecipa inesorabilmente alle dinamiche demografiche del paese e la fotografia che apre il "Bilancio sociale di mandato 2016/2018" approvato in occasione dell'ultimo consiglio comunale è una istantanea della situazione di oggi, che però aiuta a capire la Città e la società di domani.
Del Bilancio sociale approvato dal consiglio comunale ci sarebbero molti spunti da prendere in considerazione: complice l'ora tarda e il protrarsi dei lavori dell'aula, il punto è scivolato via senza praticamente alcuna discussione.
Guardando ai report statistici ci sono alcuni dati su cui vorrei fissare l'attenzione, perché capire la dinamiche demografiche aiuta a impostare le politiche sociali e programmatorie.
L'indice di vecchiaia è passato da 224,6 del 2016 al 239,4 del 2018: si tratta del rapporto tra il numero dei cittadini con oltre 65 anni ed il numero dei giovani sotto i 15 anni. Nello spazio di soli tre anni, quindi, si è passati da 225 anziani ogni 100 giovani a quasi 240.
Altro indice preoccupante è quello relativo al ricambio della popolazione attiva: Este è passata da 146,4 del 2016 a 158,4 del 2018. Questi numeri vogliono dire che l'età lavorativa delle persone presenti nella nostra Città è sempre più anziana. Per entrambi questi indici, il 2019 segna un ulteriore aggravamento.
Come detto in anticipo, sono dinamiche nazionali, che vedono distinguersi poche realtà urbane e nella grandissima parte della situazione, non per merito delle amministrazioni locali ma per concause legate ad esempio alla collocazione geografica rispetto alle principali vie di comunicazione e quindi alla maggiore capacità attrattiva di attività economiche e popolazione residenziale.
Altro dato statistico presente nel Bilancio di metà mandato è quello relativo alla macchina amministrativa e burocratica del Comune. Erano 96 i dipendenti comunali nel 2016, sono 96 a fine 2018: di questi, 3 sono a tempo determinato. Nonostante il dato importante relativo al pensionamento di numerosi dipendenti in servizio presso l'Ente, il numero complessivo è stabile anche se è cambiata la configurazione interna: ad esempio, vi è stata una contrazione nel numero dei dirigenti. Non sono nelle condizioni di sapere se siamo arrivati al numero "minimo" per garantire il funzionamento della macchina amministrativa del comune, ma la riduzione delle posizioni di vertice rispecchia una precisa richiesta / proposta di quello che fu il programma elettorale di ESTEsicura.
Se questo è senza dubbio un elemento di positività, mi sento di chiedere una maggiore attenzione nel riconoscimento del lavoro dei nostri dipendenti e nel loro avanzamento di carriera. Spero inoltre che lo smart working, implemento in occasione dell'emergenza Covid-19, sia nel futuro una scelta strategica dell'Ente nelle politiche del personale.
Stabili anche tutti i dati economici e finanziari del Comune, anche se (cito testualmente) "la capacità di spesa è stata fortemente condizionata dal prudenziale accantonamento di una quota di euro 1.497.327,81 del risultato di amministrazione a copertura del rischio su perdite del Consorzio Padova sud". Soldi insomma che potevano essere spesi ma che vengono trattenuti nelle casse comunali in via prudenziale, fino a quando l'imbarazzante questione del Padova sud non giunga a conclusione.
Carlo Zaramella
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