sabato 29 febbraio 2020

53. COM'ERA E DOV'ERA. Su casa mia, puntata seconda.

Pubblico qui di lato la foto dell'interrogazione presentata dalle Civiche d'Este.
Segue, in ordine di tempo, le illazioni alimentate da Legambiente Este e L'Altra Este, che continua - quest'ultima - a fare pubblicamente domande ambigue di fronte a un iter amministrativo trasparente. Talmente trasparente che per quanto mi riguarda, possono mettere un maxi schermo in piazza Maggiore e dibattere quanto vogliono. Di cosa sto scrivendo? Ovviamente è di nuovo tornata argomento principale della sinistra locale casa mia: evidentemente l'edificio più importante di tutta la Città, evidentemente l'unico "problema" che Este si trova ad avere.
Se qualcuno si è fermato a Eboli, la sinistra atestina si è arenata in quel di Prà.
Pubblico di seguito il mio intervento in Consiglio comunale: sempre e solo per trasparenza e con trasparenza.

"Intervengo per fatto personale, perché quando si parla di scheda n. 210, si parla di una scheda che ha nomi e cognomi: il mio e quello di mia moglie.
Sono rammaricato del fatto che si utilizza il ruolo di consigliere comunale non per il confronto politico, ma per alimentare il sospetto, dando vita a una caccia alle streghe pur di fronte a un procedimento amministrativo corretto, lineare e trasparente.
Non è una colpa, per un consigliere comunale, essere cittadino della Città che rappresenta in Consiglio e come cittadino, vivere la comunità e avere gli stessi diritti che hanno tutti gli altri cittadini.
Il progetto di ristrutturazione per demolizione e fedele ricostruzione di un immobile, com'era e dov'era, di cui il sottoscritto è comproprietario, è stato impostato sulla schedatura più restrittiva, prima della seconda variante al Piano degli Interventi che il Consiglio comunale, senza la mia partecipazione, ha votato.
Il progetto è stato vagliato due volte dalla Commissione edilizia e approvato all'unanimità: Commissione che è espressione tanto della maggioranza, quanto delle minoranze.
Questo progetto è stato utilizzato strumentalmente prima dai cosiddetti ambientalisti, oggi anche da alcuni consiglieri comunali che per la loro funzione hanno accesso a tutti gli atti in qualsiasi momento e senza alcuna restrizione.
Se ci fosse una Convenzione tra Comune e privati, questa sarebbe stata pubblicata nell'Amministrazione trasparente e voi (Stoppa e Fornasiero) non potreste non esserne a conoscenza; se ci fosse oggi un progetto preliminare di pista ciclabile, questo sarebbe pubblico e voi non potreste non esserne a conoscenza.
Venire in Consiglio e fare queste domande significa o essere sprovveduti (cosa che non penso per rispetto nei vostri confronti e degli anni di esperienza), o volere fare domande tendenziose che, alla luce delle gratuite diffamazioni che mi sono state già rivolte con accuse destituite di fondamento, servono solo a fare intendere, ancora una volta, che ci possa essere qualcosa di nascosto.
Mi si dica, senza più sibilare, quali vantaggi io ho tratto dal mio ruolo di consigliere comunale, e me lo si dica chiaramente dimostrando un eventuale  e ipotetico dolo.
Il tema non è in verità casa mia, che voi utilizzate strumentalmente e che pare essere divenuta la casa più importante di Este - anche se si trova in una frazione, anche se è lì e proprio lì da anni senza avere destato mai alcun interesse - ma è tutto e solo politico e ha un nome: il mio, Carlo Zaramella, un avversario che viene percepito come nemico.
E' un attacco alla mia persona e al consenso elettorale, che la lista che ho avuto l'onore di rappresentare ha ottenuto, ed è un attacco condotto non con contenuti politici, ma con l'evidente volontà di screditare il sottoscritto.
Ebbene, non ci riuscirete, perché è tutto chiaro e massimamente trasparente"

Chiudo dicendo che il problema non è rispondere, perché a chi continua ancora oggi a fare calunnie non interessano le  mie risposte o quelle dell'Amministrazione di turno o degli uffici comunali, né tanto meno interessano gli atti amministrativi, che sono a disposizione, che non ha mai chiesto di consultare né ha mai visionato e analizzato. 
Il problema per questi signori è sempre stato ed è solo uno: io. 
Io che mentre questi sparlano, continuo a svolgere il mio compito di consigliere comunale, fino all'ultimo giorno e soprattutto con grande serenità.

Carlo Zaramella




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