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Uno scatto da una passeggiata archeologica. Estate 2019 |
In Italia la politica è spesso attraversata da personaggi che di archeologico hanno sicuramente qualcosa: gli anni di esercizio del potere. Ma non voglio parlare oggi di "archeologia politica" ma di ricchezza archeologica: quella della nostra Città, che ha l'onore di essere sede di un Museo Nazionale.
Prendo spunto da una passeggiata archeologica alla quale mi sono "imbucato" ad agosto, alla scoperta dei rapporti di Cleopatra con Este.
Passeggiare lungo le strade di Este, mentre la giornata volge al termine e il sole tramonta, ascoltando il racconto di una città antica che con l'immaginazione si può ricostruire nella propria mente seguendo le parole appassionate di un'archeologa (e che archeologa!) e i segni ancora oggi visibili, è senza dubbio affascinante.
Si toccano però con mano le mancanze, direi le debolezze nella comunicazione ufficiale: cartellonista oramai vecchia e logorata dal tempo, insufficiente perché in parte superata da ciò che si è scoperto e studiato successivamente alla sua collocazione; assente addirittura perché non c'è alcuna indicazione nei crocevia stradali importanti; fatiscente nel grande cartello di ingresso alla città, quello dove un tempo si leggeva chiaramente "Este città dei veneti antichi, torri e ceramica".
Ho già esposto all'Amministrazione comunale questa mia osservazione e chiederò un appuntamento con gli uffici tecnici per fare una valutazione concorde con chi segue questi particolari aspetti.
Sede tra le principali di una civiltà antica, quella dei Veneti; città romana e poi medievale; terra inserita nell'impero di terra della Serenissima repubblica; città che ha un Museo Nazionale. Ce lo siamo detti tante volte, vale la pena di ripeterlo: Este è ricca di storia e questa storia deve essere riscoperta, recuperata, valorizzata e promossa.
Al proposito, quanto bene fa alla Città l'associazione "Studio D - Archeologia Didattica Museologia"! Ogni amministratore dovrebbe "innamorarsi" dell'attività sviluppata da queste professioniste, che da anni sono impegnate nello studio e nella divulgazione della nostra storia, creando proposte attrattive per ogni età.
Per quanto riguarda il Museo, uno sguardo ai dati, estrapolandoli dal sito del Ministero per i Beni e le Attività culturali nella sezione dedicata ai visitatori e introiti di Musei Monumenti e Aree archeologiche statati. Di seguito il numero dei visitatori (tot.) suddivisi tra paganti (p.) e non paganti (np.)
anno 2015 tot. 21497 p. 4840 np. 16657
anno 2016 tot. 21611 p. 4804 np. 16807
anno 2017 tot. 21830 p. 5245 np. 16585
anno 2018 tot. 16161 p. 3956 np. 12205
Visto l'andamento nel numero degli accessi, credo sia stata positiva e saggia la decisione di favorire il ritorno della grande Pala di altare del Tiepolo a Este, collocandola temporaneamente proprio al Museo e consentendo al pubblico di accedere al cantiere del restauro della parte posteriore della tela. Su questo, è davvero un peccato che a suo tempo non sia stato individuato proprio il Museo come sede del restauro pittorico della pala: si è persa un'occasione irripetibile, di cui hanno goduto pienamente altri.
Nel prossimo autunno, segnalo una mostra dedicata ai veleni, con un progetto scientifico che si annuncia di grande spessore e proposta.
Sono occasioni per incentivare la conoscenza del nostro Museo, bene prezioso al quale dobbiamo essere tutti legati perché lì c'è la nostra storia di Comunità.
Credo che, dal punto di vista politico e amministrativo, si possa ragionare per il futuro su una delega specifica alla valorizzazione, custodia e promozione delle ricchezze archeologiche, storiche e artistiche e ai rapporti con l'Istituto museale.
Sarebbe facile dire che questa delega è compresa in quella alla cultura, ma penserei di dare una maggiore importanza istituzionale specificandola anche alla luce del patrimonio storico e artistico di proprietà dell'Ente comunale.
Prendo spunto da una passeggiata archeologica alla quale mi sono "imbucato" ad agosto, alla scoperta dei rapporti di Cleopatra con Este.
Passeggiare lungo le strade di Este, mentre la giornata volge al termine e il sole tramonta, ascoltando il racconto di una città antica che con l'immaginazione si può ricostruire nella propria mente seguendo le parole appassionate di un'archeologa (e che archeologa!) e i segni ancora oggi visibili, è senza dubbio affascinante.
Si toccano però con mano le mancanze, direi le debolezze nella comunicazione ufficiale: cartellonista oramai vecchia e logorata dal tempo, insufficiente perché in parte superata da ciò che si è scoperto e studiato successivamente alla sua collocazione; assente addirittura perché non c'è alcuna indicazione nei crocevia stradali importanti; fatiscente nel grande cartello di ingresso alla città, quello dove un tempo si leggeva chiaramente "Este città dei veneti antichi, torri e ceramica".
Ho già esposto all'Amministrazione comunale questa mia osservazione e chiederò un appuntamento con gli uffici tecnici per fare una valutazione concorde con chi segue questi particolari aspetti.
Sede tra le principali di una civiltà antica, quella dei Veneti; città romana e poi medievale; terra inserita nell'impero di terra della Serenissima repubblica; città che ha un Museo Nazionale. Ce lo siamo detti tante volte, vale la pena di ripeterlo: Este è ricca di storia e questa storia deve essere riscoperta, recuperata, valorizzata e promossa.
Al proposito, quanto bene fa alla Città l'associazione "Studio D - Archeologia Didattica Museologia"! Ogni amministratore dovrebbe "innamorarsi" dell'attività sviluppata da queste professioniste, che da anni sono impegnate nello studio e nella divulgazione della nostra storia, creando proposte attrattive per ogni età.
Per quanto riguarda il Museo, uno sguardo ai dati, estrapolandoli dal sito del Ministero per i Beni e le Attività culturali nella sezione dedicata ai visitatori e introiti di Musei Monumenti e Aree archeologiche statati. Di seguito il numero dei visitatori (tot.) suddivisi tra paganti (p.) e non paganti (np.)
anno 2015 tot. 21497 p. 4840 np. 16657
anno 2016 tot. 21611 p. 4804 np. 16807
anno 2017 tot. 21830 p. 5245 np. 16585
anno 2018 tot. 16161 p. 3956 np. 12205
Visto l'andamento nel numero degli accessi, credo sia stata positiva e saggia la decisione di favorire il ritorno della grande Pala di altare del Tiepolo a Este, collocandola temporaneamente proprio al Museo e consentendo al pubblico di accedere al cantiere del restauro della parte posteriore della tela. Su questo, è davvero un peccato che a suo tempo non sia stato individuato proprio il Museo come sede del restauro pittorico della pala: si è persa un'occasione irripetibile, di cui hanno goduto pienamente altri.
Nel prossimo autunno, segnalo una mostra dedicata ai veleni, con un progetto scientifico che si annuncia di grande spessore e proposta.
Sono occasioni per incentivare la conoscenza del nostro Museo, bene prezioso al quale dobbiamo essere tutti legati perché lì c'è la nostra storia di Comunità.
Credo che, dal punto di vista politico e amministrativo, si possa ragionare per il futuro su una delega specifica alla valorizzazione, custodia e promozione delle ricchezze archeologiche, storiche e artistiche e ai rapporti con l'Istituto museale.
Sarebbe facile dire che questa delega è compresa in quella alla cultura, ma penserei di dare una maggiore importanza istituzionale specificandola anche alla luce del patrimonio storico e artistico di proprietà dell'Ente comunale.
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