L'etimologia del termine "ipocrisia" contiene in sé il significato di recitazione, di simulazione di una virtù. Esattamente come il caso di chi affronta il tema "SESA", strumentalizzandolo e simulando una virtù che in realtà non ha.
Prima puntata: le altre nei prossimi giorni. Istruzioni per il post: prima guardatevi il servizio, poi continuate la lettura.
Quando si parla di "ambiente", si parla di un tema che suscita sentimenti, emozioni. Parlare di SESA e dell'impatto di questo impianto, non può non suscitare un'onda emozionale. Il caso Fanpage, che nessuno tra coloro che hanno gridato allo scandalo nel mondo dei social (e non solo) ha avuto ad oggi il coraggio di affrontare, ha suscitato una forte emozione, perché si è comunicato che ci sarebbe qualcosa che non funziona nel modus operandi di una azienda, che agisce nell'ambiente nel quale viviamo e quindi influenza il nostro quotidiano e, emozionalmente, il nostro benessere e la percezione della nostra salute.
Potrei pubblicare qui un numero enorme di commenti scritti nel mondo dei social sull'onda provocata dalla diffusione del video di Fanpage: parlano di indignazione e di preoccupazione, legittima perché in ballo c'è la salute.
Parto invece da questo intervento televisivo con questa modalità: tolgo le emozioni e seguo le parole.
Prendo lo spunto dall'intervento, all'inizio del servizio dell'emittente televisiva, di Ruggero Visentin, già presidente del Consiglio comunale di Este in quota Forza Italia: erano gli anni del sindaco Mengotto, nei quali SESA era già realtà affermata.
"Quindici anni fa la puzza era molto, molto... ma facendo prove e riprove, prove e riprove [...] sulla pelle di chi abitava qua, alla fine gli odori sono stati limitati" afferma Visentin. Certo, questi odori non sono spariti, c'erano e ci sono gli allevamenti ma anche loro hanno compiuto un percorso. Come è questa puzza?, viene chiesto. La risposta è importante: "Questa è una puzza che non è quella puzza della discarica come l'abbiamo conosciuta tanti anni fa, quando si buttava tutto in discarica".
La riscrivo, solo per cercare di fare un fotogramma di una frase, che contiene un messaggio tra un "prima" e un "poi":
"Questa è una puzza che non è quella puzza della discarica
come l'abbiamo conosciuta tanti anni fa,
quando si buttava tutto in discarica"
Nel periodo "prima", si buttava tutto in discarica, una discarica che "si utilizzava alla pressappoco". Poi è subentrata SESA, che ha dato "un indirizzo più preciso, un trattamento dei rifiuti più moderno e più sicuro". Non voglio aggiungere nulla a questa frase: la riprenderò nei prossimi post.
Innestata in un contesto fortemente residenziale, il problema per Visentin è che SESA è nel posto sbagliato in relazione alle dimensioni che ha acquisito nel corso degli anni:
"... in special modo il sindaco Piva ha consentito a un amministratore delegato di realizzare un impianto di dimensioni che sono sicuramente incompatibili per l'area"
Nelle parole di questo cittadino, già esponente di Forza Italia, già presidente del Consiglio comunale nel secondo mandato Mengotto, si esplica una accusa politica alle amministrazioni comunali e in modo speciale al sindaco Piva: sarebbero gli anni di Piva quelli della "svolta", negativa ovviamente.
Io non entro nel merito di queste parole: come detto, voglio togliere l'ondata emozionale per lasciare scritte queste dichiarazioni. C'è a seguire la spiegazione del problema della viabilità e bene fa quel cittadino, padre, a manifestare la propria preoccupazione perché non c'è sicurezza per i propri figli nell'andare in bicicletta in centro a Este: colpa anche di quella "maledetta strada" e la via delle promesse, che da quasi trent'anni la politica regionale non mantiene anche a causa della debolezza politica della Bassa padovana.
Ma il colpo di scena avviene al minuto 8:07, quando compare Beatrice Andreose: "Noi dell'Altra Este ci siamo sempre opposti alla mega politica industriale di SESA" esordisce e come a teatro, esplica subito il grande tema della sua azione, il suo "essere contro", tracciando una linea netta tra il "noi" e "tutti gli altri".
Ve lo ricordate cosa avevo detto pochi minuti prima Visentin? Lo rimetto in evidenza:
"... in special modo il sindaco Piva ha consentito a un amministratore delegato di realizzare un impianto di dimensioni che sono sicuramente incompatibili per l'area"
Per chi non è di Este, chiede il giornalista, di che anni stiamo parlando? Quelli prima della Gallana, dice Visentin.
Ecco. Sono gli anni del centrosinistra, dell'Arcobaleno, degli ambientalisti al timone della Città, di Beatrice Andreose assessore all'Ambiente, anni che vedono tutta quella componente politica contribuire alla vittoria di Piva.
[to be continued...]
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